Pubblicato su Dementia and Geriatric Cognitive Disorder un articolo (link) che afferma l’utilità della PET con Flobetaben nella diagnosi di Alzheimer. Il reattivo, specifico per la beta-amiloide, è stato da poco introdotto nella pratica clinica ed il lavoro è relativo ad un questionario inerente la fiducia nella metodica e indirizzato a medici esperti in materia. […]
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Al fine di verificare l’eventuale compromissione del metabolismo cerebrale nelle persone con Parkinson e disturbo del controllo degli impulsi (ICD) sono stati esaminati con PET alla fluorodopa venti pazienti (dieci con ICD e dieci senza). I pazienti con ICD (gioco d’azzardo patologico, ipersessualità, e mangiare compulsivo) hanno mostrato fino al 35% in più di captazione […]
Un interessante lavoro, pubblicato su Neuroscience Letters (link), evidenzia come ci siano differenze nella compromissione colinergica del Parkinson rispetto all’Alzheimer. Lo studio, condotto con metodica PET ha misurato i livelli di AChE nel nucleo peduncolo pontino e nel talamo in persone con Alzheimer, Parkinson o Demenza a corpi di Lewy nonchè in controlli normali. Si […]
Demenza e modalità di default
I cambiamenti dei livelli di attività regionale e della connettività di rete si verificano nel corso della vita all’interno della modalità di rete predefinita (DMN o Default Mode Network) della funzione cerebrale a riposo. Con l’età si osservano cambiamenti nella maggior parte dei componenti della DMN, in particolare nel cingolo mediale frontale/anteriore e nelle regioni […]
L’articolo di Sam Gandy su Nature (link) prosegue affermando che il problema sulla quantificazione dell’efficacia della terapia contro l’amiloide è stato superato nel 2004 utilizzando la tomografia ad emissione di positroni. L’Alzheimer può iniziare 20 anni prima che la mente mostri segni di deficit cognitivo. Ed è qui che il settore si è fermato per sei anni. Poi, nel 2010, ricercatori dell’Università […]
L’articolo di Sam Gandy su Nature (link) dal titolo Perspective: Prevention is better than cure affronta la tematica della prevenzione, arma inportante e forse decisiva nella lotta all’Alzheimer. Infatti i tentativi di riduzione della β-amiloide nel cervello ancora non mostrano benefici clinici. La più grande speranza è iniziare il trattamento in fase precoce. Nel 1907, lo psichiatra bavarese Alois Alzheimer pubblicò […]
Biomarkers e Alzheimer (3/3)
In conclusione a quanto esposto nei giorni scorsi l’articolista afferma che se la patologia è presente prima che la persona manifesti il declino cognitivo il passo successivo più logico dovrebbe essere la scansione di routine degli anziani per identificare i segni rivelatori della malattia. Ma questo è più facile a dirsi che a farsi. La […]
Biomarkers e Alzheimer (2/3)
Proseguendo la descrizione iniziata ieri sui biomarkers di Alzheimer l’articolo su Nature riferisce che le tecnologie di imaging stanno aiutando a identificare i cambiamenti a livello cerebrale che correlano con il declino cognitivo. Le scansioni RMN di persone con Alzheimer rivelano, con l’avanzare della malattia, un restringimento del lobo temporale e dell’ippocampo, la regione del […]
Biomarkers e Alzheimer (1/3)
Continuando l’esposizione del numero monografico di Nature sull’Alzheimer oggi è la volta dell’articolo di Ruth Williams (link) dal titolo Biomarkers: segnali di pericolo. Allo stato la diagnosi definitiva della malattia di Alzheimer è possibile solo con l’analisi post-mortem del cervello. E’ quindi evidente come sia importante valutare la persona in vita allo scopo di trovare […]
Il National Institute on Aging and the Alzheimer’s Association ha pubblicato nuovi criteri diagnostici di Alzheimer. Tre le forme principali: Alzheimer, MCI e fase preclinica. L’utilità pratica è soprattutto ai fini sperimentali.