Rallentare la progressione della malattia di Parkinson consente un notevole risparmio economico, in maniera direttamente proporzionale al grado di malattia. E quanto affermato nell’articolo pubblicato su Movement Disorder (link). Gli autori hanno costruito un modello di Markov per mostrare i benefici monetari netti dei ritmi di progressione più lenti. Quattro scenari ipotetici di progressione sono stati confrontati con un scenario di base. Una revisione sistematica della letteratura pubblicata ha identificato tassi di progressione alla H&Y, i costi diretti e indiretti, i tassi di mortalità, i tassi di demenza e i presidi utilizzati. Sono state utilizzare dieci pubblicazioni che hanno esaminato un totale di 3.318 pazienti. Lo scenario di base comporta un eccesso di costi medi diretti di 303.754 dollari, 12,8 anni di vita, 6,96 aggiustati per la qualità di vita (QALY). Uno scenario in cui la malattia progredisce del 20% più lento rispetto al caso base ha comportato benefici monetari netti di 60.657 dollari (75,891 compresi i redditi perduti) per paziente. Il beneficio netto monetaria deriva da una diminuzione di 37.927 dollari in spese mediche dirette, un aumento dello 0,45 degli anni di vita aggiustati per la qualità e la riduzione 15,235 dollari in perdita di reddito. Lo scenario in cui è stato arrestato la progressione ha determinato benefici monetari netti di 442.429 per paziente.
La riduzione dei tassi di progressione è in grado di produrre significativi benefici economici. Questo beneficio è fortemente dipendente dal grado in cui viene rallentato la progressione