Sebbene la diagnosi di Parkinson resti tuttora di tipo clinico l’evoluzione della diagnostica per immagini fornisce un importante ausilio in quella pre-clinica, nel follow-up e nella diagnostica differenziale. La PET e la SPECT forniscono importanti informazioni sull’assetto neurotrasmettitoriale e sul metabolismo cerebrale. La RMN, fondamentale nella diagnostica differenziale con MSA, PSP e CBD, agli studi morfo metrici ha visto affiancarsi, in tempi recenti, nuove tecniche. Indagini funzionali, studi di perfusione, diffusione, trattografici sono tecniche di acquisizione che stanno entrando nella pratica quotidiana. All’argomento viene dedicato un ampio articolo sull’ultimo numero di Lancet (link).
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