Pubblicato su Annals of Internal Medicine un articolo (link) sugli eventi avversi in corso di ricovero dei pazienti con Alzheimer deliranti. I risultati sono drammatici. un paziente su otto ha almeno un esito negativo associato al delirio: istituzionalizzazione, declino cognitivo, exitus. La prevenzione del delirium in questi pazienti è un’importante strategia per ridurre gli esiti avversi.
Lo studio, di tipo prospettico di coorte. è stato condotto esaminando i dati di 771 persone con più di 65 anni e affetti da Alzheimer seguiti dal Massachusetts Alzheimer’s Disease Research Center (MADRC). Di questi 367 (48%) sono stati ospedalizzati e 194 (25%) hanno sviluppato delirio. I pazienti ospedalizzati e non deliranti hanno riportato un aumentato rischio di morte e di istituzionalizzazione rispettivamente di 4,7 e 6.9 volte. Il ricovero in ospedale e il delirium di per sè aumentano il rischio di declino cognitivo, con RR=1,6. Infine, tra o pazienti che hanno richiesto un ricovero per Alzheimer, il 21% dei casi di declino cognitivo, il 15% delle istituzionalizzazioni e il 6% di decessi sono associati al delirium.
Lo studio, pur con dei limiti metodologici relativi alla diagnosi, ribadisce l’importanza del delirio nei pazienti con Alzheimer e delle possibili ulteriori complicazioni ad esso correlate. In particolare emerge la necessità di un’accurata prevenzione di tute le condizioni che possono scatenare gli episodi deliranti.