La sensazione di estrema solitudine può aumentare le probabilità di morte prematura di una persona anziana del 14 per cento. Tanto emerge da una ricerca presentata al recente meeting dell’American Association for Advancement of Science’s tenutosi negli Stati Uniti. I ricercatori hanno esaminato le differenze del tasso di declino della salute fisica e mentale in relazione all’età e la capacità di creare relazioni soddisfacenti nelle persone anziane, di sviluppare la loro resilienza, la capacità di riprendersi dopo le avversità e di superare lo stress. Le conseguenze del sentirsi isolati dagli altri sono drammatiche: disturbi del sonno, aumento della pressione arteriosa e dei livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), alterazioni dell’espressione genica nelle cellule del sistema immunitario, aumento della depressione e riduzione della sensazione soggettiva di benessere generale. Queste conseguenze si possono superare mantenendo una forte rete di relazioni sociali, rimanendo in contatto con gli ex colleghi di lavoro, prendendo parte a tradizioni familiari e condividendo i momenti felici con la famiglia e gli amici, tutti elementi che danno agli anziani la possibilità di connettersi con gli altri.
Una risposta su “Soli si muore”
[…] un precedente post (link) si è evidenziata la cattiva prognosi legata alla solitudine. In questo si esporranno le proposte […]