Pubblicato su Movement Disorder un articolo (link) sull’utilizzo della RMN nella valutazione della malattia di Parkinson. In particolare è stata prestata attenzione alla perdita di cellule dopaminergiche nella sostanza nera. E’ noto che questa avvenga principalmente nella parte ventrolaterale e caudale della substantia nigra (SN), meno nella regione dorsale e rostrale. E’ noto che per valutare tale perdita possono essere utilizzate le tecniche RMN DTI e la rilassometria star, sebbene la loro capacità di documentare la progressione della malattia e le differenze nelle basi fisiopatologiche rimane poco chiara. Nel lavoro pubblicato sono state utilizzate l’alta risoluzione pesata in T2, le R2* e la DTI ottenutie da 28 controlli e 40 soggetti con Parkinson (15 in fase iniziale, 14 in stadio intermedio e 11 in fase avanzata. L’analisi dei dati mostra che non c’è alcuna correlazione tra anisotropia frazionaria e misure cliniche, mentre la R2* è fortemente associata con la progressione della malattia. Rispetto ai controlli l’anisotropia frazionata della sostanza nera caudale è significativamente ridotta nei pazienti Parkinson in tutte le fasi, mentre nella sostanza nera rostrale è ridotta in maniera significativa solo nelle fasi avanzate. In entrambi le regione la R2* è risultata significativamente aumentata sia nella fase intermedia che nella fase avanzata, ma non nelle fase iniziali.
I risultati dello studio suggeriscono che i cambiamenti dell’anisotropia frazionata possono documentare i primi cambiamenti patologici della Sostanza Nera caudale, mentre le variazioni in R2* possono monitorare più da vicino la progressione clinica del Parkinson dopo l’insorgenza dei sintomi.