Un atricolo pubblicato su Neurology (link) evidenzia come i pazienti Alzheimer non assistiti dal coniuge partecipano con minore frequenza ai trial clinici sulla malattia. Tali sperimentazioni di solito richiedono due partecipanti: il paziente e il caregiver. Questi può essere il coniuge, un figlio, un familiare o altra persona. Gli studiosi hanno confrontato questa variabile con la partecipazione allo studio, i drop out, il placebo, la Mini-Mental State Examination, l’ADAS-Cog, la CDRS l’ADCS-ADL. Nel 67% dei casi il caregiver era il coniuge, nel 26% un figlio, altri nel 7%. I partecipanti con partner il coniuge hanno presentato un tasso di abbandono inferiore (25%) rispetto a quelli con un figlio adulto (32%) o altri partner (34%), ma la differenza è risultata statisticamente significativa solo vs altri. I partecipanti con figlio adulto e altri partner randomizzati a placebo hanno ottenuto risultati peggiori al basale rispetto a quelli con partner coniuge nella ADCS-AtDL (p = 0.04), ma non sono risultati differenti a 18 mesi. Non vi erano differenze al basale per il Mini-Mental State Examination, Clinical Dementia Rating Scale e ADAS-Cog. Nei modelli multivariati dei tassi di variazione temporale tra i partecipanti trattati con placebo non sono state riscontrate differenze con significatività statistica tra i vari gruppi di partner.
Gli autori suggeriscono che nei lavori su persone con Alzheimer vengano reclutati anche pazienti con assistente diverso dal coniuge.