Pubblicato su Neuropsychology un articolo (link) sulla Teoria della Mente applicata alla malattia di Parkinson. E’ noto che questi pazienti non sono in grado di ragionare sugli stati mentali. Nello studio è stato verificato se i deficit di ToM erano indipendenti dalla disfunzione esecutiva. In un primo esperimento è stato verificato se i deficit di ToM erano presenti. Negli esperimenti successivi se la manipolazione della memoria di lavoro (WM) richiede un compito ToM. Nel primo esperimento 15 pazienti con malattia di Parkinson hanno avuto risultati significativamente più scarsi rispetto ai controlli su un compito falsa credenza vignetta, ma non su un compito passo falso. Gli errori sono stati correlati ad una scarsa fluidità verbale. Nel secondo esperimento, 24 pazienti con malattia di Parkinson hanno commesso meno errori sulle vignette falsa credenza e gli errori erano legati al deterioramento della memoria di lavoro. Nell’ultimo esperimento, la presentazione è stata modificata, riducendo le richieste di memoria di lavoro. I pazienti hanno commesso errori di memoria, ma nessun errore falsa credenza sul fumetto. Essi non hanno mostrato nessuna menomazione della fluidità verbale o della memoria di lavoro, ma hanno presentato deficit su un compito Stroop in bianco e nero. Gli errori di falsa credenza non erano correlati con la prestazione esecutivo.
I pazienti Parkinsoniani hanno commesso pochissimi errori ToM che erano indipendenti da errori di memoria, per cui il deficit di ToM di per sé appare improbabile. Tuttavia, i pazienti commettono errori sui compiti ToM se le richieste accessorie di memoria di lavoro vengono notevolmente ridotte, evidenziando la necessità di future indagini di ToM per spiegare il ruolo di maggiori restrizioni cognitive generali presentati anche da alcuni pazienti trattati e nelle fasi iniziali di malattia