Conosciamo abbastanza bene gli aspetti clinici della malattia di Alzheimer. Meno quelli etiopatogenetici. Lo stato attuale delle conoscenze è concentrato sulla cosiddetta cascata amiloide, sequenza di eventi che trovano nella presenza, a livello cerebrale, delle placche amiloidi e dei grovigli neuro fibrillari la fonte per la chiave di interpretazione. Tuttavia le spiegazioni non sono del tutto soddisfacenti e gli studiosi della materia sono alla continua ricerca di qualcosa più soddisfacente. Per esempio l’età. Se la malattia è strettamente legata all’età qual è il suo ruolo? Come mai determinati processi si realizzano ed aumentano con l’età? Probabilmente un danno cumulativo è alla base della malattia. In questo processo si ritiene che siano tre gli elementi importanti:
- un’offesa iniziale, magari con predisposizione, che innesca il meccanismo e lo perpetua con il ripetersi dell’azione “offensiva”;
- la risposta neuro infiammatoria cronica, e qui entra in gioco anche l’osservazione del possibile effetto neuroprotettivo degli antinfiammatori;
- una modificazione cellulare discontinua a livello cerebrale.
La cascata amilode è parte integrante di questa sequenza la cui ulteriore comprensione aprirà interessanti prospettive ai fini del trattamento.
(dal Journal of Neuroscience)