A tutt’oggi non disponiamo di uno strumento diagnostico sensibile e specifico per la diagnosi di Alzheimer. Di solito vengono usate scale neuropsicologiche che, pur avvicinandosi ad un sufficiente grado di precisione, non risolvono il problema. Tra queste l’ADAS-cog che di recente è stata sottoposta a valutazione critica utilizzando la Rasch Measurement Theory. I risultati, ricavati dall’analisi dei dati di 675 pazienti di età compresa fra 53 e 90 anni ed esaminati al tempo zero e dopo 6, 12, 18 e 24 mesi, sono stati pubblicati sull’ultimo numero di Alzheimer’s and Dementia (link) ed evidenziano che, anche se gli item della scala lavorano insieme in modo adeguato, nella sua forma attuale l’ADAS Cog sottovaluta differenze cognitive tra le persone e le variazioni nel tempo. Pertanto non ha dimostrato di essere un buon campione presentando “buchi” e “raggruppamento” del campione che potrebbero inficiarne i risultati specie nell’utilizzo per sperimentazioni cliniche. E’ verosimile che a breve venga presentata una nuova versione della scala.
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