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La trombolisi nell’ictus ischemico

  • Autore articolo Di alfamag
  • Data dell'articolo 5 Agosto 2011
  • Nessun commento su La trombolisi nell’ictus ischemico

  • Pubblicato su Nature Reviews Neurology un articolo (link) sull’impiego ottimale della terapia trombolitica nell’ictus ischemico. Il trattamento, in uso da circa 15 anni, è efficace ma la sua diffusione è ancora modesta. Eppure  gli sforzi intesi a modificare questo atteggiamento sono stati numerosi.
  • In primo luogo sono state testate strategie per migliorare l’efficacia della trombolisi, anche con il ricorso ad altri agenti trombolitici.
  • In secondo luogo si è cercato di allargare la finestra terapeutica da 4,5 ore fino a 6, o addirittura 9 ore, in pazienti selezionati sulla base della diagnostica per immagini. A tale scopo è stata tentatp anche il “congelamento” della penombra ischemica utilizzando tecniche di neuroprotezione.
  • In terzo luogo, sono in corso tentativi per ridurre il rischio di emorragia intracerebrale sintomatica (che attualmente colpisce circa il 7% dei casi) sia ridefinendo i criteri di inclusioni in base all’imaging che attraverso il ricorso ad altri agenti trombolitici, dosi più basse di plasminogeno tissutale,  biomarcatori alternativi e neuroprotezione.
  • Infine, nel tentativo di includere più persone all’interno della finestra temporale attualmente accettata terapeutico, è indispensabile il miglioramento delle strategie di gestione preospedaliera: l’eliminazione dei ritardi preospedalieri e ospedalieri è una priorità indifferibile.

La review ha inoltre evidenziato come:

  • la somministrazione endovenosa di attivatore tissutale del plasminogeno (tPA) 00-90 minuti dopo l’insorgenza dell’ictus raddoppia le probabilità di quasi completo recupero rispetto alla somministrazione a 3,0-4,5 h.;
  • i nuovi agenti trombolitici in fase di sperimentazione in fase II e III dei test clinici sono desmoteplase e tenecteplase;
  • i criteri per selezionare i pazienti con tessuto cerebrale vitale fino a 9 ore dopo l’insorgenza dell’ictus sono stati inclusi negli studi della trombolisi;
  • l’ipotermia in combinazione con tPA può essere il modo più efficace per ‘congelare’ la penombra ischemica e deve essere testato da studi clinici;
  • i protocolli che utilizzano approcci combinati per via endovenosa ed intra-arteriosa con tPA possono aumentare i tassi di ricanalizzazione;
  • esiste una necessità urgente di aumentare la diffusione dell’utilizzo della trombolisi con l’uso di campagne di educazione pubblica e migliorando la gestione preospedaliera e ospedaliera.
  • Tag Alfonso Mauro, attivatore tissutale plasminogeno, criteri di selezione, desmoteplase, educazione sanitaria, emorragia, finestra terapeutica, gestione, ictus, intracerebrale, ipotermia, neurologo, ospedale, ospedaliera, preospedaliera, ricanalizzazione, rischio, Salerno, stroke, tenecteplase, tPA, trombolisi

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