Pubblicato on line prima della stampa su Neurology (link) un articolo che evidenzia l’utilità della RMN nella diagnosi precoce del Parkinson. Nello studio è stata esaminata la connettività funzionale all’interno della rete dei gangli della base in un gruppo di pazienti con malattia di Parkinson (MP) precoce, cognitivamente normali, in terapia e in fase on e off, confrontandoli con controlli sani appaiati per sesso ed età. Allo scopo sono state effetuate delle RMN funzionali in stato di riposo (RS-fMRI) con apparecchio ad intensità di campo a 3T. Le reti in stato di riposo sono state isolate utilizzando l’analisi delle componenti indipendenti. A partire dai controlli sani è stato costruito un modello della rete dei nuclei della base e le mappe sono state confrontate tra 19 pazienti con MP e in fase on ed off e 19 controlli appaiati per sesso ed età al fine di identificare una soglia per la separazione ottimale del gruppo. La soglia è stata applicata a 13 pazienti con MP (compresi 5 farmaco naive) nel gruppo di convalida per stabilire la riproducibilità dei risultati. L’analisi dei dati ha evidenziato che i partecipanti con MP hanno una ridotta connettività funzionale con la rete dei gangli della base in una vasta gamma di settori. La somministrazione di farmaci ha significativamente migliorato la connettività. La connettività media della rete dei gangli della base ha differenziato i partecipanti con Parkinson dai controlli con il 100% di sensibilità e il 89,5% di specificità. La soglia di connettività è stato testato su una coorte di validazione e ha raggiunto l’85% di accuratezza. In conclusione la connettività funzionale a riposo, misurato con la risonanza magnetica utilizzando un metodo di osservazione indipendente, è ridotta nel circuito dei nuclei della base nei pazienti con MP cognitivamente sani ed aumenta con la somministrazione di farmaci dopaminergici. Gli autori affermano che la connettività RS-fMRI può essere considerata un biomarcatore già nei primi mesi di malattia (prova di classe III che la RS-fMRI distingue i pazienti con MP da controlli appaiati per sesso ed età).
Authors demonstrate that resting functional connectivity, measured with MRI using an observer-independent method, is reproducibly reduced in the BGN in cognitively intact patients with PD, and increases upon administration of dopaminergic medication. This results hold promise for RS-fMRI connectivity as a biomarker in early PD. This study provides Class III evidence that average connectivity in the BGN as measured by RS-fMRI distinguishes patients with PD from age- and sex-matched controls.