Pubblicato su Neurology un articolo (link) sulla validità dell’utilizzo del DAT-Scan nella malattia di Parkinson. Gli autori hanno valutato la sensibilità e la specificità della metodica in relazione agli studi presentati all’FDA per l’approvazione dell’uso della metodica. Nei primi mesi di malattia la diagnosi clinica di “possibile” o “probabile” Parkinson ha una sensibilità del 98% e una specificità del 67%. La specificità aumenta al 94% una volta che la diagnosi clinica viene formulata. L’accuratezza globale della diagnosi clinica è pari all’84% nei primi mesi del PD e al 98% nelle fasi successive. L’accuratezza diagnostica clinica è matematicamente identica all’accuratezza diagnostica del DaTSCAN imaging. Gli autori concludono che, in assenza di convalida neuropatologica, la precisione complessiva di una diagnosi clinica di malattia di Parkinson è molto alta e matematicamente identica al accuratezza dei DAT-Scan, il che mette in discussione l’uso nella pratica clinica del radiotracciante come strumento diagnostico.
L’utilizzo del DAT mantiene un suo razionale, nei casi dubbi, nella diagnostica differenziale dei tremori