Pubblicato sul British Journal of Psychiatry un articolo (link) sull’utilizzo del litio nel Mild Cognitive Impairment. Quarantacinque pazienti sono stati randomizzati in doppio cieco a ricevere litio o placebo per 12 mesi. Gli outcome primari erano la modifica dei punteggi nei test cognitivi e funzionali, e la concentrazione nel liquor di peptide beta-amiloide (Aβ42 ), tau-totale tau (T-tau) e tau-fosforilata (P-tau).
La terapia con litio è stata associata a una diminuzione significativa delle concentrazioni di P-tau e a migliori performances nell’ADAS-Cog e nelle prove di attenzione. La tollerabilità globale del litio è stata buona con un tasso di adesione del 91%.
Il litio è farmaco di non agevole utilizzo. Necessita di particolare attenzione rispetto agli effetti collaterali e al monitoraggio del dosaggio. Tuttavia il fatto che, come dimostra lo studio degli autori brasiliani, riesca a modificare le performances delle persone con MCI lascia supporre che il litio abbia proprietà modificanti la malattia, con potenziali implicazioni cliniche nella prevenzione della malattia di Alzheimer.