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Cityclette: anziani in bicicletta virtuale

Una bicicletta per tutti: dal Politecnico di Milano la cityclette.

L’attività fisica fa bene a tutti, ancor di più agli anziani ed i suoi effetti investono anche le funzioni cognitive, come di recente confermato da nuove evidenze sperimentali (link). Il principio, come spesso accade per molti buoni principi, è di facile enunciazione ma di più difficile realizzazione. Come fare per consentire ad una persona anziana, magari con deficit motori e con difficoltà a lasciare il domicilio, di poter praticare un’attività fisica? Quale può essere l’attività consigliabile? Una soluzione possibile ed ovvia è la cyclette. Tuttavia quanti hanno provato ad usarla conoscono bene quanto possa essere noiosa e molti potrebbero ammettere che l’attrezzo ginnico occupa uno spazio in casa senza essere usata come ci si era proposti. Allora che fare? rinunciare alla sana pedalata indoor o inventarsi un nuovo modo per poterla utilizzare? E’ quanto hanno pensato, proponendo una soluzione, i ricercatori del Politecnico di Milano che hanno inventato la Cityclette, attrezzo ginnico interattivo per le persone anziane. Alla cyclette è stato collegato un software che si collega a Google Street View e, rilevando i movimenti del paziente, consente di “andare in giro per il mondo” rendendo la pedalata più istruttiva. La piattaforme è open-source, utilizza Arduino, ed è di facile utilizzo. Pedalando si ottiene un movimento frontale nella mappa, muovendo il manubrio si ottiene uno spostamento orizzontale destra sinistra. I risultati preliminari sono incoraggianti: l’utente pratica un’attività fisica costante, non si annoia, riesce a pedalare anche per quaranta minuti senza rendersi conto dell’esercizio in corso. Le prime applicazioni pratiche della cityclette, effettuate sotto il controllo di medici e fisioterapisti, hanno riguardato anziani che vivono in case di cura e in un prossimo futuro è previsto l’utilizzo anche a casa dei pazienti. Le possibile problematiche della cityclette sono legate alla capacità del paziente di utilizzare lo strumento informatico e la necessita di utilizzare schermi di dimensioni sufficienti a superare l’eventuale deficit visivo del paziente.

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