E’ sempre più evidente che le problematiche circolatorie hanno un ruolo negativo non solo nei deficit cognitivi vascolari ma anche nella malattia di Alzheimer.
Infatti i fattori di rischio vascolari e l’Alzheimer alterano la struttura e la funzione dei vasi sanguigni cerebrali e delle cellule associate (l’unità neurovasculare), mediante lo stress ossidativo e l’infiammazione.
La compromissione dell’unità neurovasculare
- altera la regolazione del flusso ematico cerebrale,
- esaurisce le riserve vascolare,
- sconvolge la barriera ematoencefalica e
- riduce i meccanismi di riparazione.
Questi effetti amplificano la disfunzione cerebrali, i danni ischemici e la neurodegenerazione. Studi clinico-patologici supportano il concetto che le lesioni vascolari aggravano gli effetti deleteri dell’Alzheimer riducendo la soglia per il deficit cognitivo e accelerando il decorso della demenza.
In assenza di approcci validi sui meccanismi basali della disfunzione cognitiva, appare evidente che curare i fattori di rischio vascolari e migliorare la circolazione cerebrale offrono una opportunità di mitigare l’impatto della malattia.
L’articolo su Acta Neuropathologica