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Un’attrazione magnetica.

La via orale rappresenta la principale modalità di somministrazione dei farmaci. Ai tantissimi vantaggi si accompagnano anche degli inconvenienti. La difficoltà a superare eventuali problemi di motilità gastrica, la localizzazione della compressa in zone poco utili per l’assorbimento, la gastrolesività di alcuni farmaci.
La ricerca scientifica nell’ambito delle biotecnologie ha presentato l’interessante dispositivo della foto: la pillola magnetica. Il risultato è stato conseguito dell’equipe del Department of Molecular Pharmacology, Biology and Biotechnology della Brown’s University, nel Massachusetts.
I vantaggi sono molteplici: la pillola viene diretta dall’esterno , raggiunge la zona esatta dove viene assorbita e là viene mantenuta, evitando al tempo stesso di fermarsi in zone con lesioni gastro intestinali. Questo comporta un immediato aumento della biodisponibilità del farmaco.
La pillola è nella forma tipica della capsula e contiene un piccolo magnete che viene trascinato da un magnete esterno per trovare la posizione della pillola e per ottenere le variazione di forza per tirarla avanti e per mantenerla sul posto.
La necessita di graduare la forza di attrazione magnetica per ottenere l’avanzamento della capsula senza provocare lesioni meccaniche alla mucosa o l’ancoraggio alla parete gastro intestinale ha richiesto l’utilizzo di apparecchiature di controllo all’avanguardia.
Il dispositivo è stato testato con successo negli animali ed è imminente la sperimentazione sull’uomo.

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