Categorie
Neurologia

Sulla DBS e la sua efficacia

La DBS migliora la qualità della vita delle persone con Parkinson in fase avanzata

Molto interessante l’articolo pubblicato su Lancet Neurology relativo all’efficacia della DBS nel Parkinson avanzato. Trecentosessantasei pazienti inglesi in fase avanzata sono stati suddivisi in due gruppi: il primo veniva avviato a DBS (Deep Brain Stimulation), il secondo no.  Alcuni subito ed altre in maniera differita. Entrambi i gruppi mantenevano la terapia farmacologica che veniva adattata in corso d’opera a seconda della necessità dei pazienti.

Al fine di valutare l’eventuale differenza della qualità della vita nei due gruppi è statoa utilizzata la PDQ-39, scala di valutazione composta di 39 diverse domande inerenti la QoL. L’eseme dettagliato dei parametri valutati ha consentito di verificare che ad un anno tra i due gruppi ci sono differenze significative in mobilità, ADL (attività del vivere quotidiano) e comfort. In quelli operati il miglioramento riguarda soprattutto le ADL. Un miglioramento significativo si registra nell’UPDRS II e III. Le discinesie scompaiono in circa la metà degli operati, restando solo nel dieci per cento dei pazienti (rispeto al 50% di quanti restano in terapia solo farmacologica). Anche il periodo in off si riduce in maniera significativa, scomparendo nel trenta per cento dei casi. Per contro gli eventi avversi sono stati circa quattro volte di più rispetto al gruppo non operato

In conclusione la DBS rispetto alla sola terapia farmacologica incide favorevolmente e in maniera significativa sulla qualità della vita dei pazienti in fase avanzata. Cauutela va mantenuta nei criteri di selezione e nella gestione dei possibili eventi avversi.

Una risposta su “Sulla DBS e la sua efficacia”

[…] Trecentosessantasei persone inglesi ammalate di Parkinson in fase avanzata sono state suddivise in due gruppi: uno praticava DBS (Deep Brain Stimulation), l’altro restava in terapia farmacologica che veniva adattata in corso d’opera a seconda della necessità dei pazienti. I ricercatori hanno voluto valutare l’eventuale differenza della qualità della vita nei due gruppi. A tale scopo è stato utilizzato la PDQ-39, scala di valutazione composta di 39 diverse domande inerenti la QoL. Il risultato, ad un anno dalla prima valutazione, è stato che la DBS rispetto alla sola terapia farmacologica incide favorevolmente e in maniera significativa sulla qualità della vita dei pazienti in fase avanzata. Il lavoro è stato pubblicato su Lancet Neurology. Per ulteriore approfondimento si veda il blog personale. […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.