E’ osservazione comune di quanti si occupano di Parkinson il dato che i vari pazienti hanno decorso e gravità di sintomi differenti tra di loro. A me capita spesso di pensare “e se ci fossero i Parkinson e non il Parkinson?”, gruppo di malattie con alcuni dati comuni ma con basi differenti. In poche parole la compromissione del circuito dopaminergico nigrostriatale potrebbe partire da punti differenti per confluire in un’evidenza clinica eterogenea. L’argomento è stato più volte affrontato da diversi studiosi e l’ultimo numero di Movement Disorder presenta un lavoro condotto in collaborazione tra olandesi e spagnoli. Trecentoquarantaquattro pazienti olandesi sono stati studiati e i dati sono stati confrontati con quelli di trecentocinquantasette pazienti spagnoli. Sono stati identificati quattro sottotipi in relazione a variabili cliniche (manifestazioni non dopaminergiche e complicazioni motorie) e demografiche.
- Il sottotipo 1 è moderatamente affetto in tutti i domini
- Il sottotipo 2 presenta gravi complicazioni motorie
- Il sottotipo 3 presenta prevalenti manifestazioni non dopaminergiche senza particolari complicazion motorie
- Il sottotipo 4 presenta gravi manifestazioni in tutti i domini.
I diversi sottotipi hanno una durata di malattia per lo più simile ma mostrano notevoli differenze in relazione alle variabili demografiche e cliniche. La forma prevalente è caratterizzata dalla gravità delle caratteristiche non dopaminergiche e delle complicazioni motorie e probabilmente riflette interazioni complesse tra i meccanismi della malattia, il trattamento, l’invecchiamento e il sesso.
Altre osservazioni sono possibili: le modalità di esordio, il lato prevalente, la velocità di progressione e altro ancora che per certo sarà oggetto di future osservazioni.