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Navigazione internet e medicina.

Il Web è entrato in maniera decisa nel quotidiano di moltissimi di noi. Sia che si tratti del proprio privato sia che si tratti del proprio lavoro i contenuti sono tantissimi. Un aspetto molto particolare è quello che riguarda la pubblicazione di contenuti medici. E’ possibile reperire pressochè tutte le informazioni. Purtroppo non sempre queste sono corrette e talora possono avere effetti negativi.  Si aggiunga inoltre che spesso per comprendere appieno i contenuti occorre avere una formazione specifica, se non essere addirittura specialisti della materia. In molti, da tempo, sentiamo l’esigenza di una qualche forma di garanzia. Un contributo iportante viene dall’A.M.A. (American Medical Association) che ha pubblicato le linee guida per l’uso delle informazioni on-line. Ispirate al buon senso, sono condivisibili e andrebbero diffuse in maniera adeguata anche in Italia.

Questi i punti salienti:

  1. La privacy e la riservatezza devono essere mantenute anche on line, evitando di pubblicare informazioni che consentano l’identificazione del paziente.
  2. Utilizzare sempre e comunque le impostazioni di privacy per salvaguardare le informazioni personali e i contenuti. Dato che le impostazioni di privacy non offrono garanzie assolute e che i contenuti possono restare permanenti bisogna monitorizzare la propria presenza su Internet.
  3. Mantenersi entro i confini del rapporto medico-paziente in conformità con l’etica professionale, a prescindere dal contesto.
  4. Mantenere i propri contenuti online personali separati da quelli professionali.
  5. Qualora si dovessero reperire contenuti poco professionali pubblicati da colleghi si ha la responsabilità di sollecitare l’attenzione della persona, in modo che possa rimuovere e / o prendere i provvedimenti del caso. Se il comportamento viola in modo significativo le norme professionali e l’individuo non prende le misure appropriate per risolvere la situazione, il medico dovrebbe segnalare il fatto alle autorità competenti.
  6. I medici devono essere consapevoli che l’attività online e i contenuti pubblicati possono influire negativamente sulla loro reputazione, sia tra i pazienti che tra i colleghi. Possono condizionare la loro carriera medica e possono minare la fiducia del pubblico rispetto alla professione medica.

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