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generale Neurologia

L’abbronzatura crea dipendenza

La notizie è di quelle sensazionali. Un gruppo di ricercatori ha pubblicato su Addiction Biology un articolo (link) nel quale dimostrano che gli utilizzatori abituali di lettini abbronzanti presentano un’ attività cerebrale simile a quella osservata nelle persone dipendenti da droghe o alcool. In particolare si è visto che l’esposizione agli ultravioletto aumenta il flusso ematico cerebrale nelle aree associate alla ricompensa (striato dorsale, insula anteriore, e corteccia mediale orbito-frontale) rispetto all’esposizione agli ultravioletto filtrati. Ancora più interessante il dato che, quando interrogati, i partecipanti allo studio, ignari di quale fosse stata la modalità di esposizione, hanno dichiarato di preferire gli ultravioletti non filtrante il che conferma il loro effetto gratificante. Il fenomeno interesserebbe il 73% delle persone, il 40% con un disturbo da dipendenza e il 33% con un “comportamento problematico”. Questo potrebbe spiegare anche il motivo per cui aumentano le persone che ricorrono all’abbronzatura artificiale nonostante il noto rischio di tumori alla pelle. Gli autori affermano anche che è necessario mettere in opera misure terapeutiche comportamentali e farmacologiche al fine di prevenire la morbilità e la mortalità. Un farmaco utile è stato il naltrexone (antagonista dei recettori oppiodi) che ha bloccato la “percezione gratificante degli UV”.

Una risposta su “L’abbronzatura crea dipendenza”

[…] notizia è vera, documentata e circostanziata scientificamente. Gli utilizzatori di lampade abbronzanti non […]

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