Film difficile da “digerire” come spesso accade con le trasposizioni cinematografiche di libri di successo. Per chi ha avuto la (s)fortuna di non aver letto il libro si ha l’impressione che manchi qualcosa, come se troppe cose fossero scontate e come se mancasse la giusta tensione narrativa. Al solito il ricorso ad interpreti di prestigio, strepitoso Dustin Hoffman, salva dalla noia di un film altrimenti banale. Con Pietro Signorelli si può condividere il commento ” il film risulta decisamente noioso: la durata è eccessiva per quello che deve dire (132 minuti) e le cose sono sempre le stesse, costruzione di effimeri rapporti, distruzione e autodistruzione, gioco delle parti che si scontrano senza particolari fiammate se non quando arriva Hoffman a movimentare e disturbare le tranquille situazioni casalinghe. Un film più di attori … che non di sceneggiatura“