In Francia 332 vaccini in 5 giorni. Difficoltà in Germania. In Italia siamo intorno agli 80mila vaccinati.
Ritengo che sia difficile conciliare una campagna vaccinale rapida con un’organizzazione nuova per tutti. Non solo a Salerno o in Campania o in Italia.
Siamo agli inizi dell’inverno e bisogna evitare di esporre i vaccinandi alle avverse condizioni atmosferiche e non solo per il COVID-2.
E’ la logistica che richiede una latenza tra la progettazione e la realizzazione dell’intervento. Non siamo mica nelle condizioni in cui ci trovammo durante l’epidemia di colera nel ’73. Allora si concluse in una settimana. Il vaccino veniva sparato con delle siringhe. Non si doveva rispettare la catena del freddo come quello attuale. La trasmissione del vibrione era oro-fecale e non per via respiratoria, quindi ci si poteva “ammassare” senza pericolo di contagiarci.
La situazione attuale è molto più problematica.
Preliminari alla vaccinazione sono la raccolta di dati individuali e la sottoscrizione di un consenso informato.
L’attesa deve avvenire in modo protetto, in spazi adeguati e con percorsi sicuri.
Il vaccino per essere efficace, al 95% stando agli studi preliminari, richiede 4 setimane e due somministrazioni (al tempo 0 e dopo 21 giorni). Quanto tempo occorre per vaccinare ogni singola persona? Quante persone possono essere vaccinate ogni giorno?
Arcuri chiede 65mila vaccinazioni al giorno. Di questo passo per vaccinare i 60 milioni e 360mila italiani occorrono 949 giorni fra prima dose e richiamo. Due anni e sette mesi, ininterrottamente tutti i giorni dell’anno. Il primo milione di vaccinati e difesi dovrebbe attendere il 1 febbraio. Molti? Pochissimi, solo l’1,74%. Solo a fine aprile avremmo il 10% di vaccinati, poco più di 6 milioni di persone, che diventano 10 milioni (17,5%) il 1 luglio, 20 milioni il 10 dicembre (33,2%). Praticamente a fine anno avremmo ancora 40 milioni di italiani a rischio.
La prima considerazione da fare è che dobbiamo continuare ad adottare tutte le misure di prevenzione: mascherine, distanziamento, igiene delle mani.
La seconda indispensabile considerazione è che i 1500 punti di vaccinazione devono essere realizzati al più presto e raggiungere la piena operatività. E comunque non basterebbero. In soldoni se riuscissero a somministrare 360mila dosi al giorno (prima dose e richiamo) avrebbero un carico di 240 persone per postazione. Lavorando dodici ore al giorno una dose ogni tre minuti. Non basteranno i due medici e gli otto infermieri per postazione previsti dal piano di reclutamento della Protezione Civile.
Per non parlare di quanti non possono lasciare il domiicilio. Chi si occuperà di loro? Le USCA, già in affanno?
E’ una dura battaglia, bisogna combatterla ed essere consapevoli che ci saranno ancora delle perdite, dirette e indirette, causate dal virus.