Sono ancora pochi i lavori scientifici che approfondiscano le eventuali differenze culturali nei diversi interventi psicosociali. Un primo studio, condotto in Inghilterra, Australia e Stati Uniti ha cercato di far luce sull’argomento. Sono stati reclutati 158 pazienti e i loro caregiver e, di questi, alcuni sono stati trattati come di solito ed altri hanno ricevuto una misura di supporto al caregiver. I risultati sulla malattia non hanno evidenziato differenze tra i vari gruppi e nelle varie nazioni, mentre il supporto al caregiver ha portato un significativo miglioramento degli aspetti depressivi.
Sarebbe interessante riproporre lo studio in Italia dove la “tipologia” del caregiver è caratterizzata per la presenza, spesso contemporanea, del familiare o del badante, di solito proveniente da altri Stati, quindi con background culturale differente.