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Ai medici di famiglia non piace il decreto Balduzzi

Da un primo sondaggio effettuato dal Sole-24 Ore, i medici di famiglia bocciano la riforma delle cure primarie del cosiddetto decreto Balduzzi. L’85% dei medici di famiglia non ritiene “realistico e fattibile” l’obiettivo di garantire l’assistenza sul territorio h24, e il 79% è convinto che il territorio non possa compensare gli ulteriori tagli ai posti letto previsti dalla spending review. La maggioranza resta fredda all’idea di aggregazioni monoprofessionali e non apprezza l’introduzione della figura del referente-coordinatore, anche se circa il 50% riconosce che le forme organizzative multiprofessionali sono utili per integrare le diverse professionalità della Sanità territoriale. Viene approvato, invece, il potenziamento dell’assistenza di base con aumento di infermieri e collaboratori di studio, l’ingresso negli ambulatori della diagnostica di base e un cambiamento del sistema di formazione. Intanto l’esodo biblico verso i Pronto Soccorsi, i tentativi di aggirare le chilometriche liste d’attesa, l’insoddisfazione generale dei pazienti e degli operatori cresce a velocità superiore alla crescita del deficit.

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