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Medicina e letteratura (3)

Citazione da “Il sogno della camera rossa”

Il dottore gli tastò il polso; quindi (…) propinò una lunga, dotta dissertazione in cui si parlava di ingorgo di umori vischiosi, di oppilazione e di anemia cerebrale in seguito a trauma psichico, con conseguente obnubilamento dei sensi.
“Smettetela con questi termini dotti! – l’interruppe l’ava, impaziente. – Noialtri siamo profani e non possiamo seguire le vostre teorie. Anzitutto vogliamo sapere: il suo stato è preoccupante?”
(…) Più volte durante la notte l’ava si fece portare notizie dell’infermo; e quando seppe dei suoi vaneggiamenti, ordinò di somministrargli quanto di meglio poteva offrire la farmacia del palazzo in fatto di pillole di cinabro e polveri magiche, energici rimedi per scacciare i demoni malvagi e per ripulire gli orifici ostruiti del corpo, sgombrando la via agli spiriti buoni.

Il sogno della camera rossa – Ts’ao Hsueh-Ch’in

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