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Il 13 novembre si è tenuto, a Padova, un convegno dal titolo “Le donne medico: il paradigma della professionalità

Se è vero, come è vero, che il futuro della professione medica è donna ancora molto resta da fare per porre le donne sullo stesso piano dei colleghi maschi. Alcune cifre possono servire per comprendere la portata delle problematiche.

Sono donne

  • 60% delle matricole
  • 80% dei neolaureati
  • 32% dei medici del Ssn.

Pochissime ai vertici. Di queste

  • 30% sono single o separate (contro il 10% dei maschi),
  • 30% non ha figli (13% maschi),
  • 20% ha un solo figlio (16% maschi)”.

E’ evidente la discrepanza. Le donne sono di pù ma il loro numero, sia come impiego stabile che come posizione ai vertici è ancora scarso. Le donne, più degli uomini devono conciliare la famiglia con la professione medica. Il problema principale è conciliare il desiderio di realizzare ciò per cui si è preparate, aspirare a posizioni certe e non precarie, avere l’ambizione di migliorarsi e ambire a posizioni apicali con l’esigenza di realizzarsi come donna, madre e moglie.

Una possibile soluzione va ricercata nell’organizzazione sanitaria, con programmi di reinserimento dopo la maternità, asili nido aziendali, flessibilità dell’orario di lavoro.

Non ultime le differenze tra i livelli retributivi, Ancora oggi le donne medico possono arrivare a guadagnare fino al 50% in meno rispetto ai maschi

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