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Se Atene piange Sparta non ride

La tragica morte della giovane ventitreenne e delle due gemelline di cui era incinta ha scatenato l’inevitabile coda di polemiche. Fermo restante il doloroso sentimento di lutto per l’evento non si può non riconoscere come ad uscirne ancora una volta sconfitta sono la sanità campana e, per estensione, noi tutti. Delle polemiche innestate appare significativa quella del sindaco di Scafati (cittadina in cui si sono svolti gli eventi) che ha chiamato in correità anche gli altri ospedali della provincia, ivi compresi quelli in predicato di chiusura o salvati dall’incorporamento con il Ruggi d’Aragona (Cava, Curteri, Da Procida e Castiglione).
Tra l’altro il sindaco ha denunciato ai Carabinieri:

  • “La maggior parte degli ospedali della provincia di Salerno è a rischio“;
  • “non rispondono ai requisiti minimi strutturali le sale operatorie dell’ospedale di Pagani nonché quelle del primo, del terzo e del quarto piano dell’ospedale di Nocera Inferiore”;
  • “mancano i requisiti anche per il funzionamento dei reparti di rianimazione ed emodinamica dell’ospedale di Nocera Inferiore e della farmacia della struttura di Pagani”;
  • “l’ospedale di Cava de’ Tirreni non rispetta le caratteristiche strutturali, ad esempio, per quanto riguarda l’altezza delle sale operatorie, della farmacia e del laboratorio analisi, richieste dalla regione Campania. Inoltre manca la distinzione dei percorsi tra personale sanitario, pazienti e visitatori”;
  • “l’ospedale di Sarno non è in possesso di autorizzazione allo scarico nelle fogne, che manca a tutti gli ospedali dell’Asl di Salerno, ad eccezione della struttura scafatese”;
  • “gli ospedali di Mercato San Severino, Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra, Roccadaspide, Vallo della Lucania e Sapri mancano dell’autorizzazione all’esercizio delle attività sanitarie ospedaliere”.
  • Il vaso di Pandora sembra volersi scoperchiare !!!

2 risposte su “Se Atene piange Sparta non ride”

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