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Neurologia

Madopar o Sinemet, questo è il problema

  • Autore articolo Di alfamag
  • Data dell'articolo 14 Dicembre 2014
  • 14 commenti su Madopar o Sinemet, questo è il problema

levodopa levodopa

Levodopa + IDC somiglianze e differenze

La terapia del Parkinson con levodopa si avvale principalmente di due formulazioni: Madopar (l-dopa + benserazide) e Sinemet (l-dopa + carbidopa). Sebbene i farmaci siano molto simili tra di loro, ci sono differenze farmacodinamiche e farmacocinetiche che vanno tenute in debito conto. A tale scopo è stato pubblicato un articolo su Neurology and Clinical Science (link) che evidenzia tali differenze e suggerisce come queste possano essere sfruttate per un migliore controllo delle complicazioni motorie. Gli studiosi hanno analizzato le concentrazioni plasmatiche delle due diverse formulazioni di levodopa in 10 persone sane, di sesso maschile, ed in 70 pazienti in trattamento. I dati raccolti hanno evidenziato che la farmacocinetica della levodopa differiva dopo somministrazione orale di l-dopa e benserazide a 100+25 mg e di l-dopa e carbidopa a 100+10 mg, anche se queste formulazioni sono generalmente considerate in grado di fornire identici livelli di levodopa. Nell’analisi non compartimentale tra i soggetti sani, la C max media di levodopa è stata 1,7 volte maggiore e l’AUC 0-3 h  1,3 volte più grande con l-dopa e benserazide rispetto a l-dopa e carbidopa. Siccome la dose di levodopa è lo stesso (100 mg) per entrambe le formulazioni, si presume che la benserazide a 25 mg abbia un più significativo effetto inibitorio verso AADC di carbidopa a 10 mg. Il T1/2 della levodopa nel gruppo l-dopa e benserazide è ridotto, ma non in maniera significativa, rispetto al gruppo l-dopa e carbidopa. È interessante notare la diversa farmacocinetica dei due inibitori della dopa decarbossilasi (IDC); la benserazide ha mostrato un rapido aumento e una rapida diminuzione della sua concentrazione plasmatica, mentre la carbidopa ha mostrato un aumento lento e una lenta diminuzione della sua concentrazione plasmatica. Una possibile spiegazione per la somiglianza del T1/2 della levodopa con entrambe le combinazioni di ICD potrebbe essere che l’IDC abbia dato il suo effetto inibitorio sulla AADC nell’intestino dove si svolge l’intenso metabolismo presistemico della levodopa. Un altro metabolizzatore della levodopa, le COMT, potrebbero svolgere un ruolo importante in questo fenomeno. Le COMT sono considerate come predominanti quando la via AADC è bloccato. Così, potrebbe compensare l’effetto della DCI sistemica contro il metabolismo della levodopa. Nello studio non sono stati esaminati i prodotti a valle del metabolismo della levodopa, e questo deve essere ulteriormente approfondito per chiarire le differenze meccanicistiche tra T1/2 della levodopa e farmacocinetica degli IDC.  In conclusione, la somministrazione di levodopa + benserazide 100/25 mg fornisce una maggiore C max e una più grande AUC 0-3 h rispetto alla levodopa + carbidopa 100/10 mg. Benserazide avuto un effetto inibitorio AADC forte, anche se le differenze nella farmacocinetica di benserazide sistemica e carbidopa non sembrano contribuire all’eliminazione di levodopa. Lo studio di popolazione ha dimostrato che la farmacocinetica della levodopa dopo la somministrazione di l-dopa + benserazide e l-dopa + carbidopa erano simili nei pazienti parkinsoniani e nei soggetti sani a parte la levodopa basso CL / F nei pazienti, che potrebbe tradursi in maggiore AUC della levodopa in pazienti con la malattia di Parkinson rispetto ai volontari sani. La l-dopa + benserazide potrebbe essere una scelta migliore per i pazienti con più gravi effetti collaterali o con efficacia della levodopa insufficiente e la l-dopa + carbidopa potrebbe essere più utile per i pazienti con complicanze motorie.

  • Tag AADC, Alfonso Mauro, benserazide, carbidopa, COMT, dopa decarbossilasi, esperti, farmacocinetica, IDC, inibitori, levodopa, madopar, malattia di Parkinson, neurologo, ospedale, Parkinson, Salerno, sinemet

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14 risposte su “Madopar o Sinemet, questo è il problema”

COSTA ADELAIDEdice:
22 Aprile 2019 alle 10:08

io soffro di parkinson che non mi porta tremore ma una sensazione di agitazione agli arti qualche piccolo movimento involontario che mi rende lenta e impacciata nei movimenti ma frattempo devo continuamente stare in movimento, mi crea una sensazione di ansia e divento taciturna , in assenza del sinemet 100+25dose giornaliera 5 1/2 compresse al giorno sostituito con madopar 100+25 .
risultato dopo una settimana con madopar , IL TEMPO DI COPERTURA E’ MINORE , tengo a dire che assumo anche sinemet 100+25 a lilascio modificato + xadago 100mg + mirapexolo3,15 + sinemet gocce n°8.

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alfamagdice:
7 Marzo 2020 alle 10:17

Buongiorno. Grazie per il commento. La cinetica dei due farmaci ha alcune differenze che giustificano i problemi da lei esposti in maniera molto esauriente. Consulti il suo neurologo curante che potrà apportare quelle piccole modifiche utili al bisogno. Tenga conto che la terapia del Parkinson è come un abito che va misurato e costruito su ogni singola persona e che cambia nel tempo per cui va periodicamente rivista e, se necessario, riformulata.

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Manueladice:
17 Febbraio 2020 alle 16:30

Per i pazienti ammalati di psp quale è la più indicata la molecolacarbindopa oppure la benserazide oltre alla levodopa ?

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alfamagdice:
7 Marzo 2020 alle 10:20

Buongiorno. Grazie per il contatto. Tenga conto del fatto che nella PSP, parkinsonismo atipico, la risposta alla levodopa, sia essa con benserazde o carbidopa, è incostante, capricciosa e di breve durata. Inoltre in genere alcune persone rispondono meglio all’una o all’altra formulazione. Le consiglio di contattare il collega curante per ogni ulteriore possibile adeguamento della terapia.

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Carlodice:
17 Marzo 2020 alle 12:44

17/3/2020
Le volevo chiedere che per esigenza di avere varie patologi. e quindi ndi devo fare varicontrolli.
Però quando sono in OFF sono completamente immobile, Non riesco a parlare a scrivere, non riesco muovermi a bere amangiare ad andare in bagno, oltre ad avere il fatidioso difetto dii salivazione eccessiva.
E terribile questo stato non riesco a gestirlo Allora anticipo la medicina.
Domanda: esistono dei farmaci che fanno subito effetto, ci sono farmaci che mi fanno stare il più possibile in ON tutta la giornata.
Grazie|

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alfamagdice:
1 Aprile 2020 alle 17:13

Buon giorno. L’obiettivo principale della terapia nel Parkinson è la cosiddetta “stimolazione dopaminergica continua”. In estrema sintesi fare si che il “motore” abbia sempre la quantità di “benzina” sufficiente. In pratica vari fattori influiscono in maniera che ci siano momenti in cui la “benzina” è poca (OFF) e momenti in cui la “benzina” è troppa (movimenti involontari). L’attenta analisi di queste fasi nella giornata e nei vari giorni, con attenzione ai momenti più importanti, compreso orario e qualità dei pasti consente di rendere ottimale la terapia per ogni singola persona. In questo può aiutarla il suo curante. Spesso si fraziona la dose giornaliera in più somministrazioni, anche 5-6 al giorno, talora utilizzando diverse preparazioni di Madopar o Sinemet o altri. Negli off spesso aiuta lo Stalevo che viene assorbito, ed eliminato, in tempi molto più rapidi. Spero che queste informazioni possano aiutarla.

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Aidadice:
19 Gennaio 2021 alle 06:53

Ho 46 anni e soffro di Parkinson da quasi 4anni .Fase iniziale con i farmaci andavo più che bene..Ma adesso da qualche anno non riesco più a stare bene .Troppe ipercinesie e poi blocchi pomeridiani e serali dopo cena.La mia terapia è stata modificata molte volte. Adesso prendo Madoparda 100+25 alle 8 del mattino +Requip8mg Sinemet RM alle 12/16/20/24.xadago da 50ml ongentys da 50
Alle ore 24 anche un Requip da 4ml.
Insomma, con tutti questi farmaci Non riesco stare bene. Dondoli pomeridiani ..blocchi serali la mia vita è diventata un inferno. Non riesco a pensare come possa essere il mio futuro..Sto male.

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alfamagdice:
26 Dicembre 2021 alle 12:28

Buongiorno. Mi scuso per il ritardo nella risposta ma da tempo non sto aggiornando il blog. Da quello che scrive e senza aver contezza del quadro clinico obiettivo la descrizione è suggestiva di un parkinson ad esordio giovanile, soprattutto se ha una familiarità positiva per la malattia, che però di solito risponde bene alla terapia. Quando ciò non avviene il parkinsonologo di solito pensa a delle diagnosi alternative nell’ambito dei parkinsonismi atipici. Esclusa questa evenienza, considerata la sua giovane età si può pensare ad una terapia “avanzata” (pompa all’apomorfina oppure pompa alla Duodopa o DBS). Naturalmente parlandone ed affidandosi al suo neurologo di fiducia. Cordialmente.

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Giuseppe Asarodice:
25 Dicembre 2021 alle 15:35

Previo Datscan mi è stato diagnosticato il morbo di P. tremorigeno a tarda evoluzione.Allo stato attuale i sintomi sono tremore alla mano destra,scialorrea alla mattina ma non eccessiva e necessità durante la deambulazione di fermarmi spesso( che pensavo derivasse da diverse ernie). Il mio neurologo a prima visita non mi ha prescritto niente ma dopo circa cinque mesi aumentando il tremore mi ha prescritto il Sinemet 100+25 due volte al giorno e lo Zolpiduar per il sonno( che funziona benissimo). Ho incominciato la cura da 13 giorni e trovo un leggero miglioramento nel tremore alla mano destra. Le chiedo se il Sinemet va bene e se la posologia è giusta. Ho sentito parlare della Mucuna pruriens,Lei che ne pensa? Grazie per l’eventuale risposta

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alfamagdice:
26 Dicembre 2021 alle 12:38

Buongiorno. Grazie per il quesito. La scelta della terapia è il risultato finale di una serie di considerazioni che ignoro per cui non sarebbe corretto rispondere alla sua domanda. Posso solo dirle che la levodopa (Sinemet, Madopar, Sirio, Stalevo, etc, nelle varie formulazioni) è un farmaco utilissimo, il mio preferito, la cui posologia va modulata di persona in persona e che va iniziato al dosaggio che le è stato prescritto, salvo poi aumentarlo o integrarlo con altri principi attivi nei controlli successivi. Si fidi del suo neurologo che ha adottato un approccio molto “dolce” e rispettoso della sua persona. In quanto alla mucuna pruriens mi consenta di evitare di addentrarsi in questi circoli viziosi. Negli anni ne abbiamo viste e sentite tante, non solo la mucuna, ma anche la papaya e tante altre sostanze che però non hanno mai dimostrato con dati scientifici sufficienti la loro utilità. Piuttosto associa alla cura una vita sana, con un’alimentazione corretta e una regolare attività fisica, magari con dei cicli di riabilitazione. Se le piace vada a ballare, in particolare il tango che ha dimostrato la sua utilità nel Parkinson. Cordialmente.

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Donatadice:
2 Gennaio 2022 alle 18:13

Ammalato da 10 anni di Parkinson usato madopar stalevo al momento 5 dosi di sinemet 100-25 volevo provare a inserire una dose di madopar 200/50 è possibile questo? O ha conseguenze? Grazie si tratta di mio marito 80 anni

Rispondi
alfamagdice:
4 Gennaio 2022 alle 14:23

Buongiorno e grazie per la domanda. La terapia del parkinson richiede una valutazione clinica e strumentale preliminare ed una verifica periodica della risposta: benefici, effetti collaterali, organizzazione degli orari e altro ancora. Nei termini da Lei posti non posso risponderle in maniera utile. Il consiglio è quello di affidarsi al neurologo di riferimento. Le consiglierei inoltre di predisporre, almeno nei 7-10 giorni precedenti al controllo clinico un diario della giornata in cui scrivere per ogni ora del giorno come sta suo marito, eventuali effetti collaterali, farmaco somministrato e suo dosaggio ed orario di assunzione del cibo (colazione, pranzo, cena, spuntini) al fine di razionalizzare la terapia. Cordiali saluti.

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angela tomassinidice:
9 Febbraio 2023 alle 18:56

Buonasera, mamma 92 anni prende madopar 100/25 1/2 cp x 3.
Ha tanto prurito. Prima dell’ictus di 3 anni fa, prendeva il sinemet 100/50 1/2 cp X2 e non lo aveva. Può essere che il Madopar gli procuri prurito? Se si come lo può sostituire? Grazie

Rispondi
alfamagdice:
9 Febbraio 2023 alle 19:27

Buonasera. Come descritto nell’articolo, i due farmaci hanno delle differenze per quanto riguarda la farmacodinamica e la farmacocinetica (in parole povere come il farmaco “entra” nell’organismo, come viene assorbito, come viene distribuito, come e per quanto tempo agisce). I disturbi descritti potrebbero dipendere fari fattori. Immagino che avendo avuto un ictus stia assumendo anche altri farmaci. Il consiglio che le posso dare è di parlarne con il neurologo curante che, conoscendo sua madre, potrà darle consigli più precisi dei miei.

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