Il 5 per mille, si sa, è risorsa limitata, contesa, cui possono accedere realtà molto distanti da quelle canoniche. Come se non bastassero le associazioni di volontariato bisogna sgomitare con associazioni scientifiche, ricerca scientifica, gruppi sportivi, oratori, chiesa, comuni e financo le fondazioni politiche. Per fortuna il contribuente punisce queste ultime come dimostra il loro scarso consenso e popolarità tra gli italiani, stanchi di quanto stanno già dando ai partiti.
Per la cronaca Alemanno con Nuova Italia raccoglie 104 preferenze e 7.000 euro, D’Alema e Amato con Italiani europei 93 preferenze e 15.000 euro, ancora meno la Fondazione Ugo La Malfa e Liberal. Chiude la Fondazione Fanfani con 1 preferenza che frutta 5 euro.
A proposito dei primi due, è singolare notare come la loro capacità di raccolta abbia coinvolto, in media, redditi medio alti con un’imposta, rispettivamente, di circa 14 mila e 32 mila euro. Preferiamo i nostri “poveri ma belli” contribuenti che con la loro media di 25 euro pro capite dimostrano di aderire ad un progetto che sentono loro.
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