Proseguendo la descrizione dell’articolo pubblicato sull’American Journal of Psychiatry (link) si rileva che è stato effettuato uno studio randomizzato controllato utilizzando la terapia cognitivo-comportamentale adattata per la depressione nella malattia di Parkinson. Si tratta del più grande studio condotto fino ad oggi. I criteri di inclusione ed esclusione sono stati scelti con attenzione come pure gli end-point primari e secondari. I risultati sono significativi soprattutto per l’end-point principale. Metà dei pazienti nel gruppo di trattamento ha risposto al trattamento e mantenuto la risposta 4 settimane dopo la fase di trattamento attivo, rispetto a nessuno dei pazienti nel gruppo di controllo. Ci sono stati significativi effetti benefici per la maggior parte degli altri end-point ed è interessante notare che uno di questi è stato il controllo dei segni motori.
Questi dati sono importanti per qualità e significato clinico. Tuttavia molto resta da fare sulla psicoterapia della depressione nella malattia di Parkinson. Il gruppo di trattamento ha avuto molta più attenzione nel corso dello studio rispetto al gruppo di controllo, quindi non sappiamo se anche altre opzioni psicoterapeutico, come la terapia interpersonale, avrebbero funzionato. Resta inoltre da dimostrare quale grado di competenza del terapista sia necessaria per il successo del trattamento. Tuttavia, i risultati sono molto buoni rispetto alla solita assistenza clinica, ed improbabile che siano dovuti al solo effetto placebo solo. Infatti, il gruppo in trattamento ha migliorato sostanzialmente più dei pazienti con malattia di Parkinson che hanno assunto placebo in doppio cieco randomizzato e controllato rispetto ai farmaci antidepressivi.