Categorie
generale politica

Decreto Balduzzi

 

Sono 27 gli articoli del decretone che sta caratterizzando il dibattito politico sanitario italiano in questi giorni. Suddivisi in quattro capi, al primo le “norme per la razionalizzazione dell’attività sanitaria e assistenziale“. Si vorrebbe potenziare il territorio, assicurare una medicina collettiva attiva ventiquattrore su ventiquattro con assegnazione obbligatoria dei medici convenzionati a forme organizzative monoprofessionali, denominate “Aggregazioni funzionali territoriali“, e multiprofessionali definite “Unità complesse di cure primarie” che dovrebbero erogare prestazioni assistenziali continuative. Non si capisce bene chi e se pagherà e cosa: quali spazi, con quali caratteristiche e quali obblighi da parte dei partecipanti? L’ispirazione di base è legittima in massimo grado: basta ricorso eccessivo e improprio all’ospedale e potenziamento della medicina preventiva e dell’assistenza ai cronici. Il timore è che le solite resistenze, il corporativismo ed una buona dose di approssimazione nell’elaborazione del decreto finiranno per lasciare le cose come stanno.
Altro articolo altro problema: intramoenia ed ALPI. Grande la confusione. E’ noto che l’intramoenia è stata fin troppo “allargata” e non si vede come si possa riportarla nell’alveo naturale. Almeno questa è la sensazione, se è espressamente dichiarato che, sia pure con norme più stringenti, si potrà continuare ad esercitarla, basta rendere tracciabile, in via telematica, i pagamenti. Anche in questo caso l’onere è tutto del professionista che, tralaltro, dovrà versare un ulteriore balzello del 5 per mezzo per la “riduzione delle liste d’attesa”. Stabilita anche la flessibilità della tariffa: che dire a quanti sono stati sanzionati anche di recente perchè non avevano applicato in maniera rigida la tariffa stabilita?. In quanto all’ALPI, potrà essere svolta presso studi professionali collegati in rete ma a condizione che non vi operino anche professionisti non dipendenti o non convenzionati del Ssn, salvo deroga, e a condizione che sia garantita la completa tracciabilità delle singole prestazioni (!!!). Sembra quasi che dicano: date qualcosa pure a noi e potete fare quel che volete. Tanto paga il cittadino. Tra tasse, contributi e spese di produzione circa il settanta per cento dell’onorario non entrerà nelle tasche del professionista. Se una persona paga 50 euro al medico ne resteranno 15. Se il medico vuole guadagnarne 50 deve richiederne 170.
Altre norme riguardano la responsabilità professionale (art. 3) che recita iI professionisti che, nello svolgimento della propria attività si attengono a protocolli diagnostico-terapeutici, linee guida e pratiche elaborate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, rispondono degli eventuali danni solo nei casi di dolo e colpa grave”. Allo scopo sarà stabilito un fondo ad hoc. Problema non da poco, stante l’attuale “fuga” delle compagnie di assicurazioni da tali polizze, comunque a tariffe sostenute.
I direttori generali (art.4) non potranno avere più di 65 anni e dovranno essere in possesso di un diploma di laurea magistrale e avere un’esperienza dirigenziale di almeno cinque anni nel campo delle strutture sanitarie e di sette anni negli altri settori. La selezione dovrà essere effettuata, su base regionale, da esperti indipendenti (?!?). Nelle Università dovrà avvenire di intesa con il Rettore. Rivista anche la nomina dei primari e dei responsabili di struttura semplice (art.4). Per i primi provvederà i l Direttore Generale scegliendo, e motivando, da una terna predisposta da un’apposita commissione. L’incarico di responsabile di struttura semplice è attribuito dal direttore generale, su proposta del direttore della struttura complessa di afferenza o del direttore di dipartimento. Il Collegio di direzione diventa organo dell’Azienda e concorre al governo delle attività cliniche e allo sviluppo organizzativo e gestionale delle aziende.
Le aziende ospedaliero universitarie e i policlinici universitari verranno riqualificate e riorganizzate (art. 7)

(continua)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.