Ci sono cose che fanno male. Ad insistere, con il tempo si ha la quasi certezza che possa accadere qualcosa di brutto, la malattia in primis. Rimuovendo tali comportamenti si può, in tempi anche brevi, rientrare in quello stato di grazia che rende la malattia meno probabile. I fattori di rischio per Alzheimer sono ben noti e la letteratura scientifica conferma sempre più il loro ruolo negativo. Sette sono quelli più importanti: basso livello d’istruzione, fumo, inattività fisica, depressione, obesità, ipertensione e diabete. E’ stato calcolato che una riduzione del 25 per cento di tutti e sette i fattori di rischio potrebbe prevenire fino a 3 milioni di casi di malattia di Alzheimer in tutto il mondo.
(fonte Lancet Neurology)
4 risposte su “7 cose da fare per prevenire l’Alzheimer”
mio marito ha l’Alzheimer . non fuma ,non beve ,è diplomato e ha sempre letto il giornale dalla prima parola all’ultima,è sempre stato un tipo asciutto,ha fatto molto sport :tennis palestra ecc…ecc…non è diabetico,. Non è stato mai depresso,forse un pò chiuso e asociale. L’unica cosa sua fisica è stata un pò di ipertensione. questo volevo dire come commento all’articolo.con ossequi Alessandra
Ps mio marito ha 80 anni
Purtroppo non esiste un rischio zero. I fattori di rischio descritti sono quelli più importanti o modificabili. Ce ne sono altri, alcuni non modificabili, che possono intervenire in negativo. Se si esaminano grosse popolazioni si vede che anche nelle persone come suo marito una percentuale, magari piccola, ammala. Il discorso sta tutto nelle dimensioni del fenomeno. Saluti
Sapete qualche cosa sulla nuova terapia che si fa a Sassari chiamata psiconeuranalisi.? praticata dal dottor Dore e dalla dottoressa D’Onofrio.Una terapia a quanto mi sembra di capire dove la mente agisce sulle cellule celebrali danneggiate e recita così: dopo questa terapia nascerà un uomo nuovo. Parole grosse , però non so se ho capito bene. mi potete dire la vostra opinione?
Non ho conoscenza diretta dell’argomento. Da quel poco che sono riuscito a raccogliere non si comprende in cosa consiste. Molte parole grosse, condivido la sua impressione. La medicina come disciplina scientifica ha bisogno di prove e le scoperte vanno sottoposte ad un’analisi critica. Quanto pazienti hanno trattato, qual era la diagnosi precisa, in cosa consiste il trattamento, quanto tempo ė durato, quali sono stati i parametri che sono cambiati, cosa ė successo a distanza di tempo, il dato ė stato correlato ad unngruppo di controllo. Questi ed altri gli interrogativi che vorrebbero una risposta. Ma la mia perplessità più grande è sul termine guarigione. Magari !!! Una cosa così importante deve essere per forza sottoposta ad un rigoroso vaglio critico. Non si possono creare aspettative senza poi soddisfarle.