Pubblicato su Movement Disorder un articolo (link) che evidenzia come il disturbo del controllo degli impulsi (ICD) dipenda da fumo di sigaretta, uso di caffeina, presenza di complicanze motorie e dosaggio del dopamino agonista. Lo studio di tipo prospettico ha interessato 164 pazienti seguiti per quattro anni. Le caratteristiche di base sono stati confrontati in gruppi con (ICD+) e senza (ICD-)il disturbo. Quarantasei soggetti sono stati trattati con un agonista della dopamina, di questi 18 (39,1%) hanno sviluppato l’insorgenza di ICD. I tempi di esordio variavano tra 3,0 e 114,0 mesi (mediana, 23,0) dopo l’inizio della terapia con agonisti della dopamina. Le caratteristiche demografiche erano simili nei due gruppi. Al basale i soggetti ICD+ avevano una maggiore prevalenza di complicanze motorie (61,1% verso 25,0%, p = 0,01) rispetto ai soggetti ICD-, nonostante un paragonabile consumo totale di farmaci dopaminergici in entrambi i gruppi (mediana, 150,0 contro 150,0 equivalenti a base di levodopa, p = 0,61) . I soggetti ICD- avevano al basale un maggiore uso di caffeina (100% vs 66,7%, p = 0.007) e di fumo di sigaretta (44,4% vs 14,3%, p = 0,04). La dose di dipanino agonisti era superiore negli ICD + (300,0 contro 165,0 mg di l-dopa equivalenti; P = 0.03), ma l’esposizione cumulativa agonista della dopamina era simile in entrambi i gruppi. In sintesi i tempi di insorgenza ICD nel Parkinson sono altamente variabili.
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