La Società Italiana di Medicina Generale, riunita a congresso a Firenze nei giorni scorsi, ha affrontato il tema delle Convenzioni rivendicando un contratto differenziato per medici in base alle competenze e capacità del singolo medico. Il timore è che la riforma dell’articolo 8 della legge 502/92 finisca con appiattire l’assistenza, favorendo figure diverse da quelle responsabili delle cure primarie. Argomento difficile, da definire con precisione nei suoi contorni e, soprattutto, che non lascia capire chi è “cavallo” e chi “cavaliere”.
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