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Settimana del cervello – la bellezza

Come fa il cervello a decidere cosa è bello? L’anno 1756 il filosofo Edmund Burke scrisse “dobbiamo concludere che la bellezza è, per la maggior parte, una qualche qualità nei corpi, che agisce meccanicamente sulla mente umana con l’intervento dei sensi.” A tutt’oggi il problema è insoluto. Eppure, quando si tratta di stabilire ciò che le persone trovano bello, fino a che punto la gente vedere la bellezza in sé e quale ruolo gioca la bellezza nella società, c’è ancora molto da esplorare nel campo delle neuroscienze e della psicologia. Al di là delle differenze di cultura sembra che vi siano determinati schemi di attività cerebrale associati con la visualizzazione di qualcosa che viene definito bello. Ad esempio pare che l’unico fattore comune a quanti trovano qualcosa di bello nell’arte e nella musica è nell’attività nell’attività della corteccia frontale orbito-mediale, la zona del cervello deputata ai meccanismi di piacere e di ricompensa.
In ogni caso sono state dimostrate differenze culturali in quello che la gente trova bello nell’arte e nella musica; per esempio, c’è una preferenza giapponese per l’asimmetria, rispetto ad un ideale occidentale di simmetria. Ma ciò non si applica alle facce, dato che dappertutto le persone preferiscono i volti simmetrici.
Nemmeno si sa perchè ci si adatta a certi tipi di bellezza dopo molto tempo ma non ad altri. Per esempio, ci si può annoiare di una canzone pop dopo qualche ascolto, ma ascoltare per un periodo di anni un’opera decine di volte e provare ancora delle emozioni. Lo stesso per alcuni dipinti.
Anche il neuroimaging è stato utilizzato per studiare la bellezza del viso: in uno studio recente è stato scoperto che l’auto-valutazione della propria attrattività facciale può essere correlata alla stima di sé e ci sono ragioni per ritenere che la nostra valutazione della bellezza viene guidata da caratteristiche specifiche e di fattori biologici di base.
Infatti i volti che sono più simmetrici tendono ad essere valutati come più attraenti. Questo indipendentemente dalla cultura di base: gli Hadza della Tanzania, una popolazione di cacciatori-raccoglitori hanno mostrato una forte preferenza per la simmetria rispetto alle persone nel Regno Unito. Agli uomini che più spesso venivano considerati buoni cacciatori è piaciuta soprattutto la simmetria nei volti femminili. E alle donne Hadza piaceva la simmetria nei volti degli uomini ancora di più quando erano incinte o in allattamento, periodi in cui bisogna essere molto cauti sui prodotti alimentari e le malattie dannose per un bambino.
Infatti, anche i bambini rispondono in modo più positivo ai volti simmetrici, più. Ma i bambini sembrano rispondere di più alle facce considerate attraenti rispetto a quelle che sono puramente simmetriche, suggerendo che c’è qualcos’altro.
E’ stato ipotizzato che determinate proporzioni siano più naturalmente belle, soprattutto in relazione al rapporto tra lunghezza e  larghezza.
Con l’aiuto del computer si è visto che combinando insieme diverse facce si può raggiungere un prodotto finale molto attraente. Si ritiene che tale fusione si avvicini ad un volto “prototipo” che sottolinea l’attrattività. Così può essere che i bambini sono attratti dai volti che si avvicinano di più a questo concetto.
Uno studio del 2007 suggerisce che la simmetria aggiunge attrattività alle facce “medie”. Perché questo? La teoria sostiene che le caratteristiche simmetriche possono essere indicatori di qualità genetica. I nostri antenati si sono evoluti cercando compagni che trasmettono buoni geni alla prole, in modo che verrebbero naturalmente respinti quanti presentato tratti dannosi per la sopravvivenza o indicatori di cattiva salute.
In effetti in uno studio pubblicato nel 2011 si è visto che le persone con i volti asimmetrici tendono a provenire da un’infanzia più difficile e con privazioni ​​rispetto a quelli con caratteristiche del volto simmetriche. Sembra che le avversità nell’infanzia siano associate a caratteristiche facciali non perfettamente allineate e congruenti, anche se non c’è alcuna prova che questi fenomeni siano correlati.
A scegliere il partner sessuale sono le donne, che hanno il carico della gravidanza. E il tipo di uomo da cui sono attratte le donne può variare a seconda delle fasi del ciclo ovulatorio. Studi recenti hanno dimostrato che durante i periodi di elevata fertilità, le donne sono più attratte dagli uomini dall’aspetto dominante, più robusto. Inconsciamente la bellezza può essere percepita in accordo con le forze evolutive, dal momento che il dominio può indicare idoneità genetica. Per inciso, quando sono più fertili le donne tendono a comprare vestiti più sexy.
Uno studio recente sulla rivista Nature Communications ha scoperto che le donne sono più attratte dagli uomini con i più forti sistema immunitario, che sono associati a più alti livelli di testosterone. Ma ciò non avviene negli uomini con livelli più elevati di cortisolo, l’ormone dello stress, il che suggerisce che le donne possono trovare meno attraenti gli uomini stressati.
La bellezza svolge un ruolo anche nell’amicizia. La ricerca scientifica ha dimostrato che le donne tendono ad avere amici di attrattività simile, come ad esempio in uno studio 2010 nella rivista Human Nature. Gli scienziati hanno scoperto che, sia in termini di auto percezione di bellezza che di giudizio indipendente, l’attrattiva di una donna si correla bene con l’attrattiva dei suoi amici. E, in un gruppo di amici, la donna meno attraente tende a vedere l’amica più attraente come una rivale di accoppiamento. Anche questo è un piccolo studio  e andrebbe approfondito con ulteriori lavori.
Ancor meno studiato è il tema dell’attrattività maschile nelle amicizie. Tuttavia, universalmente le persone che sono amici tendono a condividere legami genetici.  A volte le persone associano la loro autostima al loro aspetto, legando la bellezza alla percezione di se stessi
Ci sono evidenze scientifiche che suggeriscono che le idee circa l’importanza della propria bellezza vengono formulate durante l’infanzia. I genitori danno un certo livello di lode ai loro figli per il loro aspetto in relazione alla quantità di lavoro che mettono in compiti ed azioni. Ad esempio le bambine nei concorsi di bellezza per bambini ricevono il feedback circa l’apprezzamento del loro aspetto.
E quando si tratta di valutare la bellezza, molte persone sono i peggiori critici di se stessi. A volte c’è una particolare parte del corpo che diventa un centro di auto disgusto.
Quando portato alle estreme conseguenze, l’ossessione su un particolare aspetto della propria persona ha una diagnosi psichiatrica: disturbo dismorfico del corpo. È il motivo per cui alcune persone si sottopongono a decine di interventi di chirurgia plastica, ma non sono mai soddisfatte dei risultati.
Dall’altra faccia della medaglia, è possibile visualizzare il proprio corpo come fonte di energia,  per esempio, dopo una gara di 5 km o addirittura una maratona, alcune persone si sentono orgogliosi di quello che i loro corpi possono fare. Alcuni studi hanno dimostrato che le persone percepite come più attraenti appaiono anche più competente e di successo.
Altre ricerche hanno dimostrato che l’attrazione fisica può influenzare anche lo stipendio. Anche il sistema giuridico può  prendere in considerazione la bellezza: una serie di studi ha rilevato che l’attrattività aiuta quando si tratta di sentenze e condanne. E’ probabile che le persone attraenti hanno meno probabilità di commettere crimini gravi come persone poco attraenti, o che ci sia una visione sociale che le persone belle sono “buone” e non fanno cose cattive. In un libro, Social Psychology,  la percezione della bellezza è stata suddivisa in tre elementi: fattori  genetici, istruzione e reazione degli altri al proprio aspetto nei primi anni di vita.
Per i modelli, ci sono aspettative irrealistiche di bellezza, non solo nelle riviste e in televisione. Quelli che fanno bene sono quelli che non pretendono di essere perfetti per essere belli
Infine l’invecchiamento: è qualcosa che ad un certo punto riguarda tutti a prescindere fa quanto o poco si apprezzi il proprio aspetto. Il buon aspetto della gioventù si modifica e non corrisponde più alla propria immagine di sè. La cosa non dovrebbe preoccupare se si ha la fortuna di essere impegnati in una relazione duratura e consolidata in quanto non bisogna essere belli/e per attirare un nuovo compagno/a.

L’articolo in originale è consultabile all’indirizzo http://www.wlky.com/r/30587015/detail.html

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