Sono del parere che il reddito di cittadinanza rappresenti un provvedimento legislativo indispensabile e di grande civiltà.
L’Italia, con la Grecia, è stata buon ultima nel legiferare in materia e temo che adesso possa fare un pericoloso e anacronistico passo indietro.
Come dichiarato di recente dal commissario per l’occupazione e i diritti sociali deve essere “legato fortemente alle politiche di accompagnamento e di inclusione nel mercato del lavoro”.
Lo scopo è eliminare la povertà e garantire alle persone di ricevere il minimo sostentamento per il soddisfacimento dei bisogni primari.
Piuttosto vanno rivisti i criteri per l’ammissione, troppo differenti nelle varie nazioni europee, evitando di criminalizzare i presunti “sfaticati”, anzi consentendo loro di avere la possibilità di accettare lavori temporanei fatto salvo il ripristino del diritto a lavorazione finita (per esempio agli stagionali).
In quanto ai cosiddetti furbetti credo che siano molti di meno, numericamente e come entità del maltolto, rispetto a tanti evasori, elusori e imbrognoncelli vari.
Che io sappia non ci sono percettori di reddito di cittadinanza tra i possessori di yacht, fuoriserie, moto di lusso e immobili.