Interessante articolo quello pubblicato su Neurology (link) dall’eloquente titolo “Why our patients (and we) need basic science research”. Partendo dalla constatazione che nella nostra epoca, caratterizzata da una forte austerità fiscale, la tendenza è quella di cercare risposte immediate e poco costose gli autori analizzano come, nella ricerca biomedica, si tenda ad abbreviare i tempi raggruppando i dati. La metodologia comporta benefici ma anche rischi di non poco conto e l’articolo fornisce alcune indicazioni in merito. La problematica è di non trascurabile entità e chiama in causa fattori sociali, ambientali, politici, economici, psicologici che vanno a costruire una serie di scenari oltremodo complessi, con scelte difficile se non pericolose per il paziente e per i neurologi che, comunque, non possono fare a meno di queste acquisizioni.
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