La morale non è un concetto astratto, filosofico, costruito dall’uomo bensì un qualcosa che ha radici organiche e meccanismi peculiari. E’ su questa considerazione che Patricia Churchland ha scritto il suo Neurobiologia della morale, edito in Italia dalla Raffaello Cortina Editore. Ancorchè dimostrata, la tesi suscita un vivace dibattito tra gli assertori e i detrattori della teoria. Per questi ultimi il ricercare le basi neurobiologiche è un atteggiamento riduzionistico e fautore di approcci meccanicistici che non tutti condividono.
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