L’incontinenza urinaria è un fenomeno frequente nelle persone con Parkinson, soprattutto anziane. Allo scopo di valutare l’efficacia della terapia comportamentale venti pazienti che presentavano questo problema sono stati sottoposti ad un trattamento di biofeedback muscolare assistito dal computer. Sono stati quindi valutati la frequenza, i sintomi e la qualità della vita dei pazienti utilizzando il Questionario per la vescica iperattiva (ICIQ-OAB). In 17 hanno completato lo studio che ha visto la riduzione degli episodi di incontinenza da 9 ad 1 a settimana e il miglioramento della qualità della vita all’ICIQ-OAB.
Tenuto conto che i farmaci disponibili per i disturbi sfinterici sono gli anticolinergici, con effetti collaterali sulle funzioni cognitive e sul sistema nervoso vegetativo (stipsi, ipotensione) ecco un buon motivo per implementare un trattamento non farmacologico. Migliorare l’incontinenza ha ripercussioni positive non solo su aspetti quali la qualità della vità ma anche sulla disabilità fisica, sul rischio di cadute e lo stress del caregiver.
Lo studio, pubblicato su Neurology, ha comunque delle limitazioni. La maggior parte dei partecipanti allo studio erano uomini, il biofeedback computer assistito richiede attrezzature specifiche ed un operatore qualificato. Non è stato valutato se un risultato simile sia realizzabile anche senza il dispositivo utilizzato. Infine non è stata valutata l’efficacia dell’intervento a lungo termine.
In ogni caso, lo studio dimostra la fattibilità e l’efficacia della terapia basata sulla ginnastica della muscolatura del pavimento pelvico per il trattamento dell’incontinenza urinaria nei pazienti anziani con malattia di Parkinson. Questi risultati sono promettenti e dovrebbero essere valutati in studi controllati randomizzati.
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