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Neurologia

Gesti antagonisti nella distonia: basi fisiopatologiche

http://youtu.be/ZcFPE8ycD20
I gesti antagonisti (sensory tricks) sono manovre specifiche che migliorano temporaneamente le distonie in un modo che non è facilmente spiegabile in termini di fisiopatologia. L’ambiguità e la varietà dei gesti è notevole ma le caratteristiche comuni sono ben note. Una recente revisione della letteratura (link) ha esaminato le diverse varianti quali i trucchi forzati (FT), i trucchi sensoriali (RST), i trucchi immaginari (IT) e i trucchi motori evidenziando come esista una vasta gamma di prevalenza di gesti antagonisti. La durata dell’effetto è variabile. Circa il 10% di gesti antagonisti perde efficacia nel tempo. Studi contrastanti sollevano una questione su come giudicare l’efficacia di ST. Si ritiene sia importante il cambiamento della posizione distonica, utilizzando varie scale cliniche, la diminuzione dell’attività distonica all’EMG o la valutazione soggettiva di sollievo da parte del paziente. Trattamenti profittevoli sono stati sviluppati imitando i gesti antagonisti dei pazienti. La stimolazione cerebrale profonda e la tossina botulinica sembrano interagire con l’efficacia dei gesti antagonisti, ma i meccanismi non sono noti. Tuttavia un recente studio (link) condotto con la stimolazione magnetica transcranica paired-pulse (p-PTM) in 8 pazienti trattati con tossina botulinica ha mostrato come la modulazione dell’eccitabilità della corteccia motoria giochi un ruolo nella fisiopatologia delle distonie e nel meccanismo dei gesti antagonisti. I pazienti son stati studiati a riposo e dopo utilizzo dei gesti antagonisti, misurando il rapporto di ampiezza tra il potenziale evocato motorio corticale condizionato e incondizionato a vari intervalli di intestimolo (ISI 1, 3, 15 e 20 ms) per testare sia l’inibizione intracorticale (ICI) che la facilitazione (ICF). I valori ICI/ICF sono stati confrontati tra i vari gruppi e condizioni utilizzando un’analisi ANOVA a due vie. E’ stato possibile trovare, a riposo, un significativo miglioramento dell’ICF all’ISI a 15 e 20 ms nei pazienti rispetto ai controlli, mentre non sono stati osservati cambiamenti significativi dell’ICI. I gesti antagonisti hanno ridotto significativamente l’ICF anormale nei pazienti e non hanno indotto alcun cambiamento nei controlli. Gli autori concludono che la maggiore uscita facilitatoria proveniente dalla corteccia motoria dei pazienti distonici potrebbe essere il substrato fisiopatologico degli spasmi distonici, che sono a loro volta significativamente inibiti dall’ingresso afferente esterocettiva del trucco sensoriale. L’esperimento sembra confermare l’ipotesi che i gesti sensoriali migliorano la distonia attraverso un effetto inibitorio sulla ipereccitabilità della corteccia motoria.

The enhanced facilitatory output coming from the motor cortex of our CD patients might be the pathophysiological substrate of dystonic muscle spasms, which are in turn significantly inhibited by exteroceptive afferent input of the sensory trick. Thus, the hypothesis that sensory tricks improve dystonia through an inhibitory effect on motor cortex hyperexcitability seems to be confirmed by this experiment.

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