La foto della seduta di laurea “urgente” di questi infermieri ragazzini (una mia amica li chiama “infermierini”) mi intrisce molto.
Penso alla mia di Laurea e a quella dei ragazzi cui ho avuto il piacere di insegnare e alle loro famiglie. Ricordo ancora la mia e la loro gioia per il traguardo raggiunto, per il futuro tutto da costruire.
Invece cosi, spalle al muro, con la mascherina, senza nessuno a gioire con loro, scaraventati già in una situazione difficile da gestire e di grande pericolosità. non riesco a non provare una profonda pena ed apprensione. Che Dio, o chi per esso, li assista.