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Eventi generale

Troppi suicidi?

Il suicidio è evento di estrema drammaticità, sconvolgente, irreversibile. Fatti salvi i pochi, rarissimi, casi di “suicidio sacrificale” l’evento esprime sempre una sofferenza profonda dell’individuo, condizionato sì da eventi esterni ma non attribuibile necessariamente a questi. Esiste, ed è ampiamente noto e studiato, un comportamento imitativo (effetto Werther) ed è nota una stagionalità del fenomeno. Anche le condizioni economiche e la crisi possono indurre al suicidio, ma da qui a dire che “è tutta colpa della crisi e del governo (presente e/o passato)” ne corre. Non si fa buona informazione e non si aiuta chi si trova a rischio adottando l’attuale strategia della stampa. Perchè nessun organo di informazione fornisce le statistiche sul fenomeno in generale? quanti sono i suicidi ogni giorno? come sono distribuiti sul territorio, per sesso, per fascia di età e per condizione sociale? Si scoprirebbe che negli ultimi anni il numero di suicidi si è ridotto, da circa 4000 per anno a circa 3000 nel 2010. Si scoprirebbe anche che prevalgono i motivi sentimentali e le patologie psichiatriche. Si scoprirebbe che i motivi economici, quelli tanto sbandierati in questi giorni, sono la minoranza. E allora? La stampa dovrebbe approfondire questi aspetti, non correlare ogni morte per suicidio di imprenditore o disoccupato al solo fattore economico e, in assoluto, non moralizzare. E soprattutto tener conto che l‘effetto Werther è di una potenza incontrollabile: forse qualche morto sulla coscienza lo ha più il sensazionalismo della mala cronaca che non la politica.

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