Un articolo di grande rilievo è stato pubblicato sul Journal of American Geriatric Society (link). Cento persone con MCI o Alzheimer lieve, i loro parenti e i medici di riferimento sono stati intervistati circa le proprie preferenze per quanto riguarda diversi aspetti delle decisioni correlate alla salute. I risultati hanno evidenziato come i pazienti vogliono partecipare in tutte le decisioni che li riguardavano, specie in quelle sociali. Hanno anche dichiarato che i loro parenti devono ricoprire un ruolo secondario nel processo decisionale. I parenti e i medici referenti hanno fornito previsioni errate circa le preferenze degli ammalati e i parenti hanno attribuito meno potere decisionale ai pazienti rispetto ai pazienti stessi. Gli autori concludono che “la combinazione delle preferenze di partecipazione e di deficit nella capacità decisionale delle persone MCI e Alzheimer iniziale costituisce una sfida etica e pratica. Una implementazione completa di prove di valutazione strutturate della capacità decisionale dei pazienti combinato con interventi che aiutino i pazienti nelle loro capacità decisionali potrebbe aiutare a superare alcune di queste sfide”.
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