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No ai ticket

Quella dei ticket è questione antica e mai risolta. Mal sopportata da pazienti, regioni, sindacati e forze politiche torna puntualmente come tentativo di recupero di risorse sempre più insufficienti. Per alcuni andrebbero eliminati del tutto, specie per garantire le fasce sociali più deboli. In ogni caso andrebbero rimodulati anche per l’enorme disparità che si nelle varie regioni e comunque inseriti nel più ampio contesto del riparto del Fondo Nazionale che, come già più volte esposto, quest’anno ammontava a  108,779,684 milioni di euro mentre per l’anno che verrà sembra ci saranno gravi disparità fra Nord e Sud.  Di questi fondi 105 milioni di euro fanno parte della quota indistinta, 269 milioni sono finalizzati, 6,84 milioni sono vincolati per le Regioni e la pubblica amministrazione per la medicina penitenziaria, 401,43 milioni sono vincolati per altri enti (borse di studio per gli specializzandi,  Istituti zooprofilattici sperimentali, Croce Rossa italiana, Centro nazionale trapianti). Il riparto del ministero della Salute prevede il 5% dei fondi per la prevenzione, il 51% per la medicina distrettuale e il 44% per la ospedaliera. Scandalosa la questione della “deprivazione” che prevede il riparto dei fondi sanitari anche sulla scorta delle condizioni socio-economiche della Regione Al sud si vorrebbe che si tenesse conto delle condizioni socio-economiche delle popolazioni, Al nord si insiste sui criteri quali il conteggio della popolazione e il numero degli anziani.

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