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L’uso dei farmaci in Italia (2/2)

Sul blog Neurosal ho pubblicato la seconda parte del post relativo all’uso dei farmaci in Italia tratto dal rapporto OSMED 2009 dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

Ho concentrato l’attenzione sul consumo dei farmaci del sistema nervoso centrale che ha evidenziato un incremento delle quantità prescritte nella misura del 4,4 per cento.

Alcuni dati mi hanno colpito: l’aumento della prescizione dei farmaci anti-demenza (+11,8%), attribuibile alla crescita prescrittiva di memantina, riclassificata in classe A, l’aumento prescrittivo della selegilina, dovuta all’inserimento in fascia A. Il “sorpasso” degli antiepilettici che guadagnano il primo posto (239,3 milioni di euro, rispetto agli antidepressivi SSRI (218,5 milioni di euro).

Che significato attribuire a tali elementi? Certo non un aumento della patologia. Per memantina e selegilina è stata decisiva la classe A. Ma può essere la prescrivibilità di un prodotto l’elemento determinato per la scelta? Utilizzo entrambi i prodotti e posso dire, del primo, che trovo una sua efficacia ad ampio spettro nelle patologie degenerative e che il suo utilizzo potrebbe crescere ancora (ovviamente alla luce di evidenze cliniche oggettive e ben documentate). Ho utilizzato per anni la selegilina e qualcosa ha dato. Anche qualche problemi. Sembrerebbe superata dalla rasagilina, con efficacia meglio documentata e con minori effetti collaterali, rispetto alla quale ha il solo vantaggio del minor costo.

Per gli antiepilettici non saprei individuare i motivi della crescita, soprattutto a favore di due farmaci specifici. Non è il mio settore di prevalente interesse ed ipotizzerei una maggiore maneggevolezza di levetiracetam e pregabalin. Gli antiepilettici sono farmaci potenti e spesso devono fare i conti con effetti collaterali non trascurabili. Averne di meno giova. A latere una considerazione. L’epilessia è patologia frequente ed importante, sotto il profilo medico, sociale e culturale. Investe tutte le età della vità con picchi nell’infanzia e nell’anziano, fasce deboli per definizione. L’entità della spesa è indice indiretta della diffusione della malattia.

Tra i primi trenta principi attivi a maggior variazione di spesa rispetto al 2008, rientrano molti farmaci del sistema nervoso: levetiracetam, pregagalin, duloxetina, escitalopram, olanzapina, risperidone, quetiapina, donepezil e rivastigmina. Una nutrita pattuglia che impongono una costante attenzione sulle problematiche del sistema nervoso.

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