In Lombardia per ridurre il carico nei reparti di emergenza ospedalieri nei pronti soccorso con più di 50mila accessi l’anno sono stati attivati gli ambulatori per i “codici bianchi” (malati non urgenti, curabili anche dai medici di famiglia). A gestirli i medici di continuità assistenziale. Visto che la tendenza è di ridurre ulteriormente i posti letto ospedaliero e che vari sono gli impedimenti a spostare sul territorio un’assistenza che ormai assedia gli ospedali perchè non estendere a livello nazionale la presenza dei medici di medicina generale e dei pediatri di base alle strutture ospedaliere. Basterebbe poco, dalle ore 8 alle 20, tre persone in turni di sei ore. Il medico verrebbe impegnato due, al massimo tre, volte al mese. Le persone verrebbero soddisfatte per i codici lievi da un medico di medicina generale, gli ospedalieri avrebbero un alleggerimento dei carichi a favore dei casi più impegnativi, i medici di medicina generale ritroverebbero quella operositàm inima troppo spesso mortificata dall’eccessiva burocrazia, il circolo da vizioso diventerebbe virtuoso. Chi non è d’accordo alzi la mano.