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Le vacche grasse

Se è vero, come è vero, che “ci tagliano la salute” è altrettanto vero che altri, in Italia, se la passano molto bene. Come se il problema della spesa non esistesse.  Al Celio, per esempio, per meno di cento posti letto ci sono diciassette dipartimenti, ventiquattro reparti ed oltre cinquanta servizi. Il tutto assicurato da 1200 unità di personale, medico e non. Con altrettante persone altri ospedali assicurano l’assistenza a 400 pazienti. Inoltre, per assicurare il pieno funzionamento delle strutture e della strumentazione a disposizione c’è la possibilità per “scopi didattico-addestrativi” di utilizzazione al di fuori dell’ospedale, magari in strutture private dove gli ufficiali medici prestano servizio. Gli stessi che, interrogati in inchieste giornalistiche, hanno confidato “stiamo giornate intere a fare niente. Senza contare che, dal punto di vista professionale, sappiamo bene quanto la pratica e l’aggiornamento siano necessari alla nostra professione”. E se provassimo, come già in uso in Francia e in Germania ad aprire gli ospedali ai civili? La sinergia porterebbe a non pochi benefici sopra in quelle prestazioni da sempre patrimonio della sanità militare (ecografia, chirurgia plastica, ortopedia).

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