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La sanità del PDL

Anche il PDL ha detto la sua sulla sanità. Nel “lontano” 2008 il “programma elettorale” così recitava:

  • completamento del piano del Governo Berlusconi per l’eliminazione delle liste d’attesa;

  • incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le Regioni;
  • trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie, con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale;
  • riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici;
  • attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze.

Un altro “libro dei sogni”, peraltro generico. Cosa significa riforma della 180? un passo indietro o un adeguamento ai tempi? Che significa presidi “privati di prevenzione e recupero”?. Le liste di attesa restano un incubo al punto da rappresentare il primo obiettivo del PSN 2011-2013. L’esigenza di rinnovamento tecnologico e di selezione dei manager sono fondamentali, ma non esclusive, e soprattutto finanziamenti da dove verranno? dallo Stato? dalle Regioni? chi altri?

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