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Neurologia

La malattia di Alzheimer

Settembre è il mese in cui ricorre, il 21, la Giornata Mondiale dell’Alzheimer. Per questo motivo da oggi saranno molti gli aspetti relativi alla malattia che verranno esposti nel blog. Gli aricoli sono tutti tratti dal numero monografico di Nature del quale già si è parlato nei giorni scorsi. Iniziamo con la premessa di Herb Brodie su Nature (link).
“La nebbia che avvolge tante persone che invecchiano, allontanandole dai loro ricordi e quindi dalla loro identità, è stata a lungo considerata un aspetto normale dell’invecchiamento, insieme alle articolazioni doloranti e al calo della vista e dell’udito. Tuttavia, per chiunque abbia visto una persona cara scivolare dietro la pesante coltre di quella che oggi chiamiamo malattia di Alzheimer, il declino sembra tutt’altro che naturale. Che tipo di massiccio malfunzionamento cerebrale può far crollare una persona vigile, robusta, spiritosa in uno stato di confusione permanente?
L’articolista cita poi la teoria dell’accumulo di placche di β-amiloide nel cervello e come queste teorie non abbiano ancora “dissipato la nebbia” circa le nostre conoscenze, nebbia che circonda anche le possibili cause genetiche, i nuovi farmaci, i vaccini. Un altro accenno viene fatto alla ricerca di biomarcatori della malattia che, tuttora, riceve una conferma definitiva solo all’esame autoptico, ovvero troppo tardi almeno per quella persona.
“La posta in gioco è alta. La malattia di Alzheimer è un’aggravio di spesa non solo per gli individui e le famiglie, ma anche per la società, con costi per le cure e la perdita di produttività superiore a 300 miliardi di dollari all’anno negli Stati Uniti, spesa che potrà solo aumentare con il costante aumento dell’incidenza: 6 persone su 100 dopo i sessanta anni.

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